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La MAGIA nell'ARTE > PITTURA


La Magia nella Pittura: il Surrealismo.

«SURREALISMO, n.m. Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza d'ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di qualsiasi preoccupazione d'ordine estetico o morale.»

Andrè Breton (1896-1966)

Scrittore e poeta francese, è stato fondatore, leader e principale teorico del surrealismo. Nel 1924, con il suo 'Manifesto del surrealismo', da cui è tratta la citazione che abbiamo riportato in apertura, getta le basi per un movimento artistico e culturale, che, partendo dalla precedente esperienza del Dadaismo di Tristan Tzara, vedrà il coinvolgimento di artisti e intellettuali in un sodalizio, unico nel suo genere, che segnerà in modo indelebile la vita culturale nella prima metà del secolo scorso e che, sviluppatosi anche nei decenni successivi, continua, tutt'oggi, a fare proseliti.

Molti dei personaggi coinvolti ne divennero celeberrimi rappresentanti, nell'ambito delle diverse discipline artistiche: nella pittura (Dalì, Magritte, Max Ernst, Giacometti, Mirò), nella letteratura (Breton, Aragon, Elùard, Apollinaire), nel cinema (Buñuel), nella fotografia (Man Ray), per citarne solo alcuni.

Se risulta evidente la centralità dell’onirico, dell’irrazionale e dell’inconscio nel movimento surrealista, è giusto ricordare quanto i riferimenti e i simboli associati al mondo della magia, dell’alchimia e dell’occulto fossero altrettanto importanti.
André Breton, nel suo libro 'L’arte magica' del 1957, definisce il Surrealismo come la riscoperta della magia in una modernità disincantata e razionalizzata.
In questo modo, Breton inserisce il movimento all'interno di una lunga tradizione di “arte magica” rappresentata, ad esempio, dai pittori Hieronymus Bosch, Albrecht Dürer e Francisco Goya, il cui immaginario fantastico affascina i surrealisti.

In senso più allargato, la capacità dell'arte di svelare la realtà dietro il visibile, di rivelare la natura nascosta delle cose e dell'esperienza umana è, per i surrealisti, l'elemento che rende l'arte “magica”, come dimostrano i pittori e le opere che abbiamo scelto per illustrare il concetto.


René Magritte (1898-1967)

Pittore belga, di formazione accademica, considerato fra i più noti e importanti artisti del surrealismo. Le sue opere sono apparentemente tradizionali, sia per la tecnica ad olio che per la scelta dei soggetti, ma l'abbinamento di figure eterogenee in contesti inusuali provoca nello spettatore interrogativi sul mistero della realtà. Molte delle sue rappresentazioni sono entrate per sempre nell'immaginario collettivo, influenzando la cultura popolare che le ha utilizzate (e le utilizza tuttora) in svariati ambiti grafici e pubblicitari (come, ad esempio, il famoso uomo con la bombetta il cui volto è nascosto da una mela).


Renè Magritte – Gli amanti (1928)

Renè Magritte – Il tradimento delle immagini (Questa non è una pipa) (1929)

Renè Magritte – I valori personali (1952)

Max Ernst (1891-1976)

Pittore, scultore, incisore, grafico e poeta tedesco. Artista prolifico, Ernst è stato un pioniere del movimento Dada e del surrealismo in Europa. Non ebbe una formazione artistica formale, ma il suo atteggiamento sperimentale nei confronti della creazione artistica lo portò all'invenzione del frottage, una tecnica che utilizza sfregamenti a matita di oggetti testurizzati e superfici in rilievo per creare immagini, e del grattage, una tecnica analoga in cui la vernice viene raschiata sulla tela per rivelare le impronte degli oggetti sottostanti. Ernst è anche noto per i suoi metodi di disegno non convenzionali e per la creazione di romanzi e opuscoli utilizzando il metodo dei collage.


Max Ernst - Oedipus Rex (1922)

Max Ernst – La foresta grigia (1927)

Max Ernst – I barbari (1937)

Salvador Dalí (1904-1989)

Pittore spagnolo rinomato per la sua abilità tecnica, il disegno preciso e le immagini sorprendenti e bizzarre delle sue opere. Influenzato fin da giovane dall'Impressionismo e dai maestri del Rinascimento, fu attratto dal Cubismo e dai movimenti d'avanguardia. Si avvicinò al Surrealismo alla fine degli anni Venti e si unì al gruppo surrealista nel 1929, diventandone presto uno dei principali esponenti.


Salvador Dalí – La persistenza della memoria (1931)

Salvador Dalí – Gli elefanti (1945)

Salvador Dalí – Galatea delle sfere (1952)

Giorgio de Chirico (1888-1978)

Artista e scrittore italiano nato in Grecia. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, fondò il movimento artistico della Scuola Metafisica, che influenzò profondamente i surrealisti. Le sue opere più note presentano spesso portici cittadini, lunghe ombre, manichini, treni e prospettive illogiche.


Giorgio de Chirico – Canto d'amore (1914)

Giorgio de Chirico – Le muse inquietanti (1917)

Giorgio de Chirico – Piazza d'Italia (1956)
 

Paul Delvaux (1897-1994)

Pittore belga noto per le sue scene oniriche di donne, architetture classiche, treni e stazioni ferroviarie e scheletri, spesso combinati. È considerato un surrealista, sebbene si sia identificato solo brevemente con il movimento surrealista. Fu influenzato dalle opere di Giorgio de Chirico e René Magritte, ma sviluppò i suoi soggetti fantastici e uno stile iperrealista, combinando la bellezza classica dettagliata della pittura accademica con le bizzarre giustapposizioni del surrealismo.


Paul Delvaux – Il villaggio delle sirene (1942)

Paul Delvaux – Paesaggio con lanterne (1958)

Paul Delvaux – Stazione forestale (1960)


Autore : Stefano Sorrentino, Lug/2025