he0r.jpghe6e.jpg he2a.jpg he3.jpg ritorno alla sezione hen1.jpg he1.jpg

Hi-Fi o Concerti ? Una faccenda spinosa


Sono consapevole di introdurmi in un ginepraio con un argomento di tal fatta e premetto che difficilmente potrò giungere ad una conclusione che soddisfi, me per primo. Allora perché farlo? Per il mero "seulement pour parler" o per il gusto amarognolo di un distruttivo sarcasmo postumo? No, non direi, invece potrebbe trattarsi del desiderio di razionalizzare antiche emozioni ed un certo "sentire"(e non ascoltare) facendoli scendere dall'Olimpo,  dove li abbiamo collocati, e riportarli sulla terra. Lo slogan può essere: "razionalizzate, gente, razionalizzate".
Siamo come dei "Talebani" riguardo ai 'nostri' Concerti, sono stati comunque favolosi e possiamo dire "c'ero anch'io ", il che è pur vero e non di tutti. Dall'altra ricorderete  il "che bello, col giradischi acceso e lo spinello ( e una ragazza giusta che ci sta )" e realizzerete che si era, anche qui, in Afghanistan e forse a tutt'oggi non si vuole, del tutto, 'ritornare a casa'.
Se avete (avuto) entrambi i 'vizi', beh, allora c'è bisogno di aprire le finestre e far entrare, in questo tiepido inizio di aprile un poco di aria frizzante del primo mattino.
In seguito ci si esprimerà sulla musica e sul suo contesto e se vogliamo (dobbiamo) averne rispetto, il contesto è un fattore determinante.
La musica della quale si tratterà è limitativo chiamarla Rock, erano presenti origini e contaminazioni di tutti i tipi comprese le 'canzonette' etichettate come   'easy listening' . Perciò la definiremo musica POP che, sia chiaro, non comprendeva ciò che veniva suonato in quei locali presenti negli anni '70 nelle grandi città del nord Europa ( Amsterdam, Copenhaghen, ecc...) frequentati da 30-40enni, dove si ballava, in coppia, musica  Swing o tutt'al più Rock anni '50, ( con molti fiati ).
mq1.jpgPremetto che mi baserò soprattutto sulla memoria del vissuto  o di quel che resta di esso; perciò   poco o nulla  sulla ricerca, postuma, in Internet e quindi le eventuali imprecisioni o gli errori saranno  miei.
Cominciamo: è il 1972, siamo a Londra nei due mesi che vanno dalla fine di luglio a quella di settembre e non abbiamo che 'l'imbarazzo della scelta' . Il MARQUEE è un locale (?), diciamo una specie di magazzino sotterraneo in una strada di SOHO e ci si arriva  scendendo una dozzina circa di scalini. L'ampiezza  può essere  di  60 metri quadri, soffitto basso, e non ricordo se c'erano i bagni o un'altra uscita - voglio sperarlo -  perché stavi  appiccicato uno contro  l'altro che se, mettiamo il caso, svenivi  restavi diritto in piedi; devo al mio metro e ottantuno se riuscivo a vedere il palco (stretto  e alto non più 25  cm). Il locale era considerato mitico poiché  molti dei  gruppi più importanti vi si erano esibiti -  si diceva anche i Rolling - e la cosa pareva fosse sentita  e dovuta perché figurava come una specie di iniziazione, di rito, che portava bene, quasi come l'esame dei 'loggionisti' del Regio di Parma .Quella sera c'erano i GENESIS ed io ero a 4 metri da Peter Gabriel travestito da volpe ,  si ricordi l'uscita fresca del loro album 'Foxtrot', dotato di  una eccezionale presenza scenica, insomma un gran 'figo'.
La seconda visita allo stesso locale è coperta dal mistero o dal mio atteggiamento tendenzialmente svagato, comunque  il manifesto recitava a grosse lettere  'Machine Head', suonavano bene un Rock 'muscolare' ma, ho  saputo successivamente che non era mai esistito un gruppo così chiamato. C'era invece  con quel nome l'ultimissimo album  dei DEEP PURPLE  (che non conoscevo ancora) che in quell'estate si erano esibiti  alla Round House, locale del quale parleremo più avanti. I Deep Purple avevano fatto una capatina  al Marquee? Non ci giurerei, non era probabile, ma possibile. Contesto spurio.
ro1.jpeg C'erano diversi 'Clubs' a Londra in quel periodo, si chiamavano così perché per entrare la prima volta ti iscrivevi sborsando qualche sterlina insieme al biglietto d'ingresso, poi se tornavi c'era da pagare solo quest'ultimo.Di alcuni Club non ricordo più il nome, ma avevano tutti la loro dignità, diversi erano Underground e spesso c'era un po' di musica dal vivo, inoltre da un anno all'altro potevano aver cambiato nome. Ne cito uno: il Revolution , se ricordo bene si trovava tra Piccadilly  e Mayfair e  pare vi fossero passati persino i BEATLES. Un Teatro alla Scala (o se volete  Regio) di dimensioni ridotte, ingresso costoso per quel tempo, se ti andava in Platea ballavi  oppure potevi sederti  nei palchi ad ascoltare o chiacchierare. Buon contesto.
Passiamo ad un contesto più evoluto, un teatro come quelli citati, di nome Lyceum, se ricordo, nella zona dei teatri tra Leicester Square  e Liverpool street,  il gruppo era  'Vinegar Joe', ricordo una voce femminile graffiante e buona musica, mi risulta che il gruppo sia durato non più di  tre anni. La situazione era come quella descritta  per il Revolution gli amplificatori non esageravano ed  era possibile ascoltare,  socializzare e idem, agitare  braccia e  gambe . Buon contesto.
 Dobbiamo allargare lo spazio disponibile e recarci alla 'Round House ', una vera e propria arena (come un grosso e tondo palazzetto dello sport) composta da uno spazio centrale,  piuttosto largo, dove ci si agitava, sia che il gruppo si esibisse al centro o in un  lato, e poi  anelli di tribuna dove si poteva ascoltare, trovando posto, da seduti Una grande bolgia coinvolgente in una atmosfera un pochino  soffocante  e musica dirompente, lancinante stando  vicino agli altoparlanti, se avevi la sfiga.  Buon contesto, ma faticoso e stanchevole.
Poi c'erano i grandi spazi come Hyde Park o il Crystal Palace Bowl. Su Hyde Park c'è poco da dire, è piatto, se non che dopo l'esperienza dei Rolling Stones  il parco, se non erro,è stato chiuso ai concerti, ed un motivo ci sarà stato di certo . Il Crystal Palace Bowl  è invece un grande prato in una conca con da un lato un palco con un tetto a forma di conchiglia  e con davanti un piccolo laghetto, vedi il concerto degli Yes, della Mahavishnu Orchestra ed altri gruppi durato un intero pomeriggio .
cpb1.jpg Tutto bene, in questi spazi ,riguardo all'aspetto ludico se c'è  gente pacifica, stai sdraiato sopra  il tuo plaid - se l'avevi previdentemente portato con te -  o  sull'umido prato Inglese . La musica c'è e non c'è, viene e va, come  tutta la gente che si sposta in continuazione, diciamo che 'fluttua nell'aria'  se sei un po' lontano, ti rintrona  se stai troppo vicino ; si dirà allora : stiamo nel mezzo! Niente di più difficoltoso. Potevi ascoltare oppure solo sentire. Contesto contraddittorio.
Quello che suscita sconcerto ed emana tristezza è il tentativo di imitare ('scimiottandolo') quanto avvenuto in un altro  concerto per es. Woodstock, il caso di Parco Lambro ne è un esempio lampante. Infantilismo, condito con un po' di violenza, risultato: l'esclusione per un po' dell'Italia  dai concerti.
Faccio un ultimo esempio:  a Gazzuolo un paesotto in provincia di Mantova, un gruppo di ragazzi (Pro-Loco ?) aveva l'abitudine di organizzare in estate un concerto di musica POP e in quella  del '75 si esibivano nientemeno che i 'Van der Graaf Generator'. Il luogo era un ampio prato di forma quadrata, circondato da un muro di recinzione non troppo alto e con due ingressi. Troppa  gente, tanti che volevano entrare  e, magari,  non  pagare e  per ultimo i tentativi  di scavalcare il muro, non intuendo che anche  dall'esterno si poteva benissimo ascoltare la musica. Risultato: i musicisti impauriti volevano fuggire, poi per fortuna tutto è andato a posto e dentro e fuori del recinto si è ascoltata buona musica Progressive .
cv0.jpg Concerti tardivi tenuti da 'nostri mostri sacri' sono  stati  deludenti, come il Dylan a Parma di pochi anni fa, ma noi non neghiamo  quasi mai la nostra presenza nei raduni di ex Combattenti e Reduci.
Mi vengono in mente  i 200.000 (!) di 'Campo volo' e i 300.000 (!) di Modena  (che fatica improba per i poveri partecipanti! ), ma che  c'entra  la musica ? Si fa del Rock grazie a qualche nostalgico assolo di chitarra? Mi viene  in mente la competizione fine anni '60 all'interno di POP Emiliano (Nomadi vs Eqipe 84 ) il migliore di quei tempi  come lo è  quello di oggi. Massì, si faccia pure musica POPolare  con tante buone canzoni  di Autori-cantanti e due generazioni di Buona gente  .
Infine, riferisco di aver sentito affermare, da fonti autorevoli, che i mega Concerti sono diventati un operazione necessaria nell' 'epoca della riproducibilità tecnica  dell'opera d'arte' .
Sesto pilastro della saggezza musicale :
Ogni musica tende a collocarsi  per sua natura  necessariamente in un contesto che la esalta e non la mortifica perciò  noi dobbiamo portare comunque rispetto verso la sua essenza.


Autore : Taras, 2/4/2021