Primi anni 80. Si sta uscendo faticosamente dagli anni 70
con il loro carico di begli ideali (forse) ma anche di duri scontri con la
realtà. Si scoprono nuovi orizzonti, fino a pochi anni prima impensabili,
perché troppo edonistici e disimpegnati.
La video-cultura sta per prendere piede e ancora oggi non ha smesso di
allungare i suoi appiccicosi tentacoli nelle nostre vite. La TV inizia a
diventare invasiva: fra i primi canali commerciali che fanno furore ce ne sono
alcuni completamente dedicati a trasmettere video H24, come l'americana MTV, il
cui palinsesto in Italia viene ripreso da trasmissioni come DeeJay Television,
che diventa un appuntamento fisso per coloro che volevano farsi cullare
dall'inedita suggestione di suoni e immagini in movimento.
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In questa nuova baraonda di emozioni, la RAI non si fa
prendere alla sprovvista: Carlo Massarini, leggendario presentatore
radiofonico, che appena ventenne aveva dato vita, nei primissimi anni 70, a
iconiche trasmissioni come 'Per voi giovani' e 'Popoff', inaugura nel 1981 un
nuovo format, indossando le vesti di Mr. Fantasy, suggerimento preso in
prestito da uno degli album della sua band preferita, i Traffic. Anche questa
trasmissione, 'Mister Fantasy-Musica da vedere', diventa un appuntamento fisso:
per tre anni, dal 1981 al 1984, il martedì sera, in seconda serata su Rai1, ci
aspettava un'ora intera di pura goduria audiovisiva, in cui Massarini,
rigorosamente vestito di bianco, ci introduceva a tante cose interessanti.
Oltre a trasmettere molte delle novità provenienti dalle scene americane e
anglosassoni, il programma ebbe un ruolo importante nel promuovere il neonato
contesto della videomusic italiana, proponendo i filmati di artisti nostrani,
talvolta producendoli in prima persona.
Fra le varie scoperte che Mister Fantasy fece in quel
periodo, vi fu anche uno sconosciuto cantautore romano, di professione
pubblicitario, un certo Sergio Caputo (classe 1954), a cui venne data
l'opportunità di presentare il suo album di debutto, 'Un sabato italiano' del
1983. Ogni settimana Massarini presentava uno dei brani dell'album, con il
relativo videoclip, in presenza dell'autore, un timido giovanotto, che stava
per passare alla storia con uno dei più bei dischi della musica italiana: una
sofisticata fusione fra canzone tradizionale italiana e standard jazz, ben
condita da testi immaginifici, ironici e poetici allo stesso tempo. L'album si
rivela subito un enorme successo commerciale e di critica e, di recente, è
stato inserito nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre,
secondo la rivista Rolling Stone Italia.
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Era quarant'anni fa. Molte canzoni dell'album 'Un sabato
italiano' di Sergio Caputo le si ascoltano ancora oggi: fra tutte, il brano
omonimo, dallo swing trascinante, e 'Bimba se sapessi', che evoca i boogie di
una notturna New York di altri tempi (e che avrebbe dovuto intitolarsi
'Citrosodina', ma che poi dovette essere modificata per evitare una salatissima
causa con la casa farmaceutica.
Oltre alla musica e agli arrangiamenti, pensiamo che
anche i testi abbiano decretato il successo del disco, con la loro scrittura
spigliata, leggera e riflessiva, con le divertenti
situazioni ad alto tasso alcolico, alla Fred Buscaglione, molte delle quali, a
quanto pare, realmente vissute dall'autore. Ed è per questo motivo che vi
proponiamo uno di questi testi, per farvi apprezzare l'originale ispirazione di
un giovane cantautore 'disimpegnato' degli anni 80.
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Un Sabato Italiano
Il fetido cortile ricomincia a miagolare
L'umore quello tipico del sabato invernale
La radio mi pugnala con il festival dei fiori
Un angelo al citofono mi dice vieni fuori
Giù in strada per fortuna sono ancora tutti vivi
L'oroscopo pronostica sviluppi decisivi
Guidiamo allegramente, è quasi l'ora delle streghe
C'è un'aria formidabile, le stelle sono accese
E sembra un sabato qualunque, un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è un dirigibile che ci porta via, lontano
Così ci avventuriamo nella Roma felliniana
Equilibristi in bilico sul fine settimana
E sulle immagini di sempre, nei discorsi e nei pensieri
Dilaga anacronistica la musica di ieri
Malinconia latente nei momenti più felici
Abissi imperscrutabili le donne degli amici
E questa storia imprevedibile d'amore e dinamite
Mi rende tollerabile perfino la gastrite
E in questo sabato qualunque, un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è un dirigibile che ci porta via, lontano
E adesso navighiamo dentro un sogno planetario
il whisky mi ritorna su, diventa letterario
ma perché non vai dal medico
e che ci vado a fare
non voglio mica smettere di bere e di fumare
E in questo sabato qualunque, un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è un dirigibile che ci porta via lontano
E in questo sabato qualunque, un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è la variabile che ci porta via per mano
E in questo sabato qualunque, un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato...
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