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CENTIPEDE
"Septober Energy"


Un esperimento di musica totale
 

centipede_1_tippett.jpgKeith Tippett, all’anagrafe Keith Graham Tippetts (25 August 1947 – 14 June 2020), è stato un pianista e compositore jazz inglese di Bristol, che gli amanti del progressive rock anni 70 ricordano per essere stato un fondamentale ospite dei King Crimson negli album ‘In the wake of Poseidon’, ‘Lizard’ e ‘Islands’, dove ha lasciato una traccia indelebile con il suo pianismo “liquido”, insieme ad altri musicisti della scena jazz-rock inglese.

Tippett e Robert Fripp, padre padrone dei KC, diedero vita nel 1970 ad un progetto folle per l’epoca (e non solo): Centipede, una big band di 50 musicisti (100 piedi, appunto) di estrazioni diverse (dalla sinfonica, al jazz, al rock) che produsse un’opera di musica totale unica nel suo genere.
L’orchestra era composta in realtà da ben 55 elementi: 13 violini, 6 violoncelli, 5 trombe, 4 sax alto, 4 sax tenore, 2 sax baritono, 1 sax basso, 4 tromboni, 3 batteristi/percussionisti, 1 chitarrista, 1 bassista, 5 vocalisti, 5 contrabbassi e 1 pianista (lo stesso Tippett, che copriva anche il ruolo di direttore d’orchestra). All’elenco va aggiunto Bob Fripp nella veste di produttore. Alcuni di questi musicisti suonavano un doppio strumento, per cui nelle performance sono presenti anche cornetta, saxcello (o saxello, una variante semicurva del sax
soprano), oboe, clarinetto, flauto, flugel horn (o flicorno), pocket cornet (una variante più piccola della tromba) e sax soprano.
I musicisti appartenevano prevalentemente alla cerchia di King Crimson, Soft Machine, Nucleus, Keith Tippett Group e Brotherhood of Breath: quest’ultima era una big band jazzistica fondata dal pianista e compositore sudafricano Chris McGregor, che tentò di coniugare le sonorità africane con il free jazz americano ed il jazz britannico dando una svolta decisiva alla musica d'oltremanica.

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Tra gli elementi della band ricordiamo:
o   Ian Carr (trombettista e leader dei Nucleus)
o   Mongezi Feza (trombettista dei Brotherhood of Breath)
o   Mark Charig (trombettista dei Soft Machine e ospite dei King Crimson in ‘Lizard’ e ‘Islands’ dove suona la cornetta)
o   Elton Dean (sassofonista dei Soft Machine)
o   Ian McDonald (sassofonista dei King Crimson)
o   Dudu Pukwana (sassofonista dei Brotherhood of Breath)
o   Gary Windo (sassofonista dei Brotherhood of Breath)
o   Alan Skidmore (sassofonista dei Brotherhood of Breath)
o   Karl Jenkins (oboista, sassofonista e tastierista dei Nucleus e poi dei Soft Machine)
o   Nick Evans (trombonista dei Soft Machine e dei Brotherhood of Breath; ospite dei King Crimson in ‘Lizard’)
o   Paul Rutherford (trombonista, membro dei Soft Machine e dei Brotherhood of Breath)
o   John Marshall (batterista dei Nucleus e poi dei Soft Machine)
o   Robert Wyatt (batterista e membro fondatore dei Soft Machine)
o   Julie Tippetts (all’anagrafe Julie Driscoll, cantante iconica del british pop anni 60 e moglie di Tippett)
o   Mike Patto (all’anagrafe Michael Thomas McCarthy, membro fondatore dei Patto e poi cantante degli Spooky Tooth)
o   Raymond “Boz” Burrell (cantante e bassista dei King Crimson)
o   Roy Babbington (bassista e contrabbassista del Keith Tippett Group, dei Nucleus e dei Soft Machine)
o   Harry Miller (contrabbassista dei Brotherhood of Breath e del Keith Tippett Group, ospite dei King Crimson in ‘Islands’)
o   Brian Godding (chitarrista dei Blossom Toes e dei Magma)
o   Wilf Gibson (violinista della Electric Light Orchestra e ospite non accreditato dei King Crimson in ‘Islands’, dove ha diretto l’orchestra d’archi nel brano strumentale “Prelude: Song of the Gulls"; nei Centipede svolge anche il ruolo di leader della sezione archi)
o   Jeff Clyne (bassista e contrabbassista dei Nucleus)
o   Dave Markee (bassista rock, futuro membro della band di Eric Clapton)
o   Larry Stabbins (sassofonista dei Brotherhood of Breath)
o   Brian Smith (sassofonista dei Nucleus)
o   Dave Amis (trombonista della Keith Tippett Tapestry Orchestra)

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La band, o almeno una parte di essa, mosse i primi passi con alcune esibizioni in giro per Inghilterra ed Europa (Francia e Olanda), prevalentemente in club e locali dove si suonava il jazz, presentando alcuni estratti della suite di 2 ore ‘Septober Energy: Music for 50 People and 100 Feet’, composta nell’arco di parecchi mesi da Keith Tippett, con la collaborazione della moglie Julie Driscoll per le liriche. Ma, a parte l’entusiastica accoglienza del pubblico presente e lo spirito cameratesco che animava il gruppo, gli organizzatori si scontrarono con enormi problemi logistici nello spostare e gestire una band di tali proporzioni.
Successivamente, nel giugno del 1971, ai Wessex Studios di Londra, iniziarono le sessioni di registrazione del disco, per l’etichetta ‘Neon’, sussidiaria della RCA. Fripp, che ne era il produttore, non ebbe alcun ruolo nelle performance ma il suo contributo si concretizzò solo dietro le quinte. L’aspetto logistico fu decisivo per organizzare la presenza di tante persone contemporaneamente negli studi: rispettando la scaletta delle incisioni, ogni musicista veniva fatto entrare nella sala di registrazione per il tempo strettamente necessario all’esecuzione della propria parte e poi doveva uscire. Sembra che nessuno dei musicisti abbia ascoltato nulla di quanto registrato prima del mix finale.
Il risultato di questo impegno abnorme fu un doppio album, composto da 4 movimenti da 20 minuti circa ciascuno, uno per facciata, per un totale di più di 80 minuti di musica.
Non vi sono molte recensioni, in giro per il web di questo album, che non ebbe successo commerciale, decretando la fine immediata dell’esperienza Centipede. È indubbiamente un album ostico: si passa dal free jazz più estremo al jazz-rock e al rock, fino ad alcuni passaggi vocali e orchestrali che si avvicinano alla musica atonale contemporanea. I testi di Julie Driscoll contribuiscono a creare un filo logico che fornisce coerenza alla suite.
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All’epoca dell’uscita, l’album dei Centipede era considerato una emanazione di Bob Fripp e quindi ogni vero appassionato dei King Crimson doveva possederlo. Ed eravamo noi crimsoniani, forse, il target a cui i discografici puntavano.
Lo acquistai, ovviamente, e ne fui talmente entusiasta che lo ascoltai fino a consumarlo, in particolare la seconda e la quarta facciata, più strutturate e più vicine alla musica che amavo, soprattutto alle atmosfere di ‘Lizard’ e ‘Islands’
Per citare il libro “Elastic Jazz” (di C. Bonomi
e G. Fucile), l’opera “… alterna passaggi di profondo lirismo e momenti energici, con affondi nel parossismo affidati alla sezione d’archi. Il maestoso procedere della quarta parte, guidato da un lungo assolo di Elton Dean, fa perdonare tutte le incertezze disseminate nei tre movimenti precedenti”.
E ancora: “Oltre i confini della musica, ‘Septober Energy’ è una fotografia culturale dell’epoca, proiettata alla ricerca di ogni possibile forma di libertà, ossessionata dall’oltrepassamento dei confini e tesa a progettare utopie.”

I musicisti che presero parte al progetto sono elencati in dettaglio nel retro della copertina e sono raffigurati all’interno (tutti ‘Minus a few’, ovvero quasi tutti), in un collage abbastanza raffazzonato, anche per gli standard dell’epoca. Ma a quei tempi non ci si faceva caso, l’aspetto estetico non era un problema, e quell’accozzaglia di fotografie mal ritagliate era comunque il punto di riferimento per l’attento ascoltatore.
I solisti vengono elencati, in ordine di apparizione, come nella migliore tradizione jazzistica; queste note di copertina si sono rivelate davvero molto utili per seguire le performance e per individuarne i protagonisti, a volte in assolo, altre volte in gruppo.
Di seguito trovate l’elenco delle performance, così come sono indicate sulla copertina: a ciascun intervento abbiamo associato il ‘time’ di inizio dell’esecuzione (relativamente al singolo CD) in modo da agevolare l’ascolto, che consigliamo, di questo straordinario esperimento di musica totale.

PART 1

 

 

Solista

Strumento

Time (mm:ss)

a)

Trio

Mark Charig

Cornet

5:13

 

 

Elton Dean

Alto

 

 

 

Nick Evans

Trombone

 

 

 

 

 

 

b)

 

Wilf Gibson

Violin

6:33

 

 

 

 

 

c)

Duet

Gary Windo

Tenor

7:18

 

 

Mongesi Feza

Pocket Cornet

 

 

 

 

 

 

d)

Quartet

Elton Dean

Alto

12:18

 

 

Roy Babbington

Bass

 

 

 

John Marshall

Drums

 

 

 

Keith Tippett

Piano

 

 

 

 

 

 

e)

 

Jeff Clyne

Bass

15:37

 

 

Dave Markee

Bass

 

 PART 2

 

 

Solista

Strumento

Time (mm:ss)

a)

Duet

Dudu Pukwana

Alto

0:55

 

 

Larry Stabbins

Tenor

 

 

 

 

 

 

b)

 

Ian Carr

Flugel

5:25

 

 

 

 

 

c)

 

Alan Skidmore

Tenor

7:30

 

 

 

 

 

d)

 

Brian Godding

Guitar

9:32

 

 

 

 

 

 

 

Mark Charig

Cornet

14:43

 

 

 

 

 

f)

 

Karl Jenkins

Oboe

16:42

 

 

 

 

 

g)

Duet

Brian Smith

Tenor

19:05

 

 

Dave Amis

Trombone

 

 PART 3

 

 

Solista

Strumento

Time (mm:ss)

a)

Quintet

Dave White

Clarinet

5:18

 

 

Jan Steel

Flute

 

 

 

Paul Rutherford

Trombone

 

 

 

John Williams

Soprano

 

 

 

Ian MacDonald

Alto

 

 PART 4

 

 

Solista

Strumento

Time (mm:ss)

a)

 

Elton Dean

Saxcello

5:15

 

 

 

 

 

b)

 

Mark Charig

Cornet

17:07

 

 

Keith Tippett

Piano

 



Testi (di Julie Tippetts)




Slowly the sunrise - to warm my brow
Lentamente l'alba - per riscaldare la mia fronte
Fading the shadow remaining now
Dissolvendo l'ombra che ora rimane
Drying the storm that sleep has made
Asciugando la tempesta che il sonno ha prodotto
I awake
Mi sveglio



Fire of the morning shall ride the wind
Il fuoco del mattino cavalcherà il vento
Carry the warning for all mankind
Porterà l'avvertimento per tutta l'umanità
Only the blessed shall know the sign
Solo gli eletti conosceranno il segnale
They will shine
Essi brilleranno



Take away everything that we own
Portate via tutto ciò che possiediamo 
We can even live without a home
Possiamo anche vivere senza casa
Have all the money if that is your goal
Potete avere tutti i soldi se questo è il vostro obiettivo
But you'll never touch our soul
Ma non toccherete mai la nostra anima



The wind is swirling the leaves, and heat of the
Il vento fa turbinare le foglie, e il calore del
Morning sun is causing the grass and wood to burn
Sole del mattino brucia l'erba e gli alberi.
Away. Everything, the fire is killing off all wе
Tutto, il fuoco sta uccidendo tutto quello
See. Throughout the land. Good and bad.
Che vediamo. In tutta la terra. Buoni e cattivi.



When everything that we know is forever dead, and
Quando tutto ciò che conosciamo sarà morto per sempre, e
All the things in the world we love have gone away
Tutte le cose del mondo che amiamo saranno andate via
Maybe then will come the dawn of another
Forse allora arriverà l'alba di un altro
Day, and of all men. For the end, to begin again
Giorno, e di tutti gli uomini. Per la fine, per ricominciare



Unite for every nation
Unitevi per ogni nazione
Unite for all the land
Unitevi per tutta la terra
Unite for liberation
Unitevi per la liberazione
Unite for freedom of man
Unitevi per la libertà dell'uomo


Autore : Stefano Sorrentino, 22/08/2021