he0r.jpghe6e.jpg he2a.jpg he3.jpg elenco link hen1.jpg he1.jpg

LA DÜSSELDORF

Motorik Beat - parte seconda


Dopo l'uscita di Neu! 2 , la casa discografica Brain si aspettava che il gruppo andasse in tournée per promuovere l'album, ma il fallimento del tour dell'anno precedente (documentato nell’album “NEU! 72 Live! In Dusselfdorf”, edito nel 1996) spinse Dinger e Rother a cercare una nuova band di supporto e nuove sedi per il tour. A tal fine, Dinger andò a Londra con il fratello Thomas per fare promozione. Qui incontrarono il famoso DJ della BBC John Peel ed anche Karen Townshend (moglie di Pete) regalando loro copie dei loro album. Ma nonostante l’apprezzamento di Peel che passò diversi loro brani su BBC Radio 1 non vi fu alcun ritorno commerciale.

Con Rother ormai stabilmente impegnato con gli Harmonia, al ritorno da Londra Dinger allestì una formazione sotto il nome di La Düsseldorf che comprendeva suo fratello Thomas e Hans Lampe entrambi alla batteria. Lampe era un ingegnere di studio che aveva lavorato come assistente di Conny Plank.

Nel frattempo Klaus Dinger iniziò anche a prendere lezioni di chitarra perché "Durante la registrazione di NEU! 2 mi resi conto che avevo fatto tutto quello che potevo fare con la batteria ..”

Dinger tentò invano di convincere il suo ex compagno Rother a formare un supergruppo Harmonia-La Düsseldorf che avrebbe incluso lui stesso, Rother, Moebius, Roedelius, Lampe e Thomas Dinger.

A rimetterli insieme furono le esigenze contrattuali in quanto il duo aveva firmato con la Brain Records un contratto quadriennale che prevedeva la realizzazione di tre album. Questo obbligo venne assolto con l’incisione di NEU! 75 che è un album composto da due gruppi diversi: Rother nella parte A mentre la formazione di La Düsseldorf realizzerà la parte B. (vedi >>>> Neu! parte prima)

Chiuso il suo contratto con Brain, Dinger firmò con Teldec, una delle major tedesche dell'epoca, specializzata in musica pop, ed anche questo contribuirà ad una svolta più ‘pop’ della sua musica.

Dinger trascorse l'estate del 1975 studiando chitarra e definendo il suo stile caratterizzato dalla accordatura Open-E, forse semplicistico ma ritmicamente avanzato come la sua batteria.

lad

La formazione fu attiva dal 1975 al 1983 registrando tre album che, grazie ad una musica più commerciale, diedero alla band un grande successo in patria con addirittura un numero 2 della hit parade tedesca del 1976 con il singolo Silver Cloud.

Iniziarono anche ad esibirsi in concerto, cosa che fino ad allora avevano evitato a causa della natura fortemente sovraincisa della loro musica e del fatto che Klaus suonava tutti gli strumenti tranne la batteria. Tratto distintivo fu che tutti i membri della band iniziarono a indossare una tuta bianca, un'uniforme che Dinger aveva tenuto da prima dell'avvento di Neu!:

Il successo commerciale rese la band abbastanza ricca da poter creare il proprio studio a Düsseldorf, e dal 1976 la band fece a meno del produttore Conny Plank, visto che Hans era un ingegnere di studio

Ma come succede sempre la crescente ricchezza iniziò a causare tensioni tra i membri: ‘Il problema era "troppo, troppo veloce". Stavano arrivando grandi soldi e non avevamo nessuno che ci consigliasse su come gestirli’.

E queste tensioni si riverberarono nelle sessioni di registrazione per il terzo album.

Il quarto album non vide mai la luce perché Hans Lampe aveva lasciato il gruppo. I fratelli Dinger continuarono come duo per diversi mesi pubblicando alla fine del 1983 il singolo: "Ich Liebe Dich". La band si sciolse quando Thomas lasciò finalmente il gruppo alla fine del 1983.

 

d2.jpgDopo

La scissione non fu indolore ed è testimoniata in una serie di battaglie legali combattute tra i membri della band sul grado in cui i vari  membri avevano  contribuito alla produzione di La Düsseldorf durante la sua attività.  Finalmente fu raggiunto un accordo nel 1997 ma questi problemi condizionarono tutta l’attività successiva dei fratelli Dinger costringendoli a trovare vari escamotage sui nomi dei loro progetti.Ad esempio Klaus per l’album del 1985 a suo nome che conteneva il materiale previsto per il quarto album di La Dusseldorf. dovette usare il titolo Neodian. Poi chiamerà le sue band Die Engel des Herrn (1992-93) , la! Neu? (1996-1998), la-duesseldorf.de (2006), Klaus Dinger + Japandorf (2008). A proposito di dispetti reciproci, suo fratello Thomas utilizzerà il nome 1-A Düsseldorf (1999-2001). Unico punto di contatto l’album ‘Goldregen’ del 1998 di  La! NEU? che li vide ancora insieme come a sancire la fine delle beghe legali!. Thomas è morto nel 2002 e Klaus nel 2008. tre giorni prima del suo 62esimo compleanno.

 Lo stile

La Düsseldorf proseguì nel solco dello stile musicale sviluppato con I NEU! ma addolcendolo, rendendolo più melodico anche grazie alle parti cantate, avvicinandolo per certi versi ai Kraftwerk, perfezionandolo senza perdere quell'attitudine a sperimentare e a porsi controcorrente.

Furono considerati molto influenti dai due grandi guru del periodo, Brian Eno e David Bowie, con il Duca Bianco che arrivò al punto di definire La Düsseldorf "The soundtrack of the eighties" (la colonna sonora degli anni ottanta).

 

1 - LA DÜSSELDORF (1976)
 

lad1-1.jpg

Realizzato a fine 1975 vide la stessa formazione di Neu! '75 (meno Rother) con l'aggiunta dell'ex bassista dei Thirsty Moon Harald Konietzko per il lato B, e sempre Conny Plank alla produzione.. La registrazione durò alcuni mesi e questo si riflette in una qualità di produzione più elevata, con molteplici sovraincisioni di chitarra, organo e sintetizzatore.

I ritmi ripetitivi ricordano i Neu! ma oltre all’utilizzo del cantato l’approccio di Dinger è più gioioso, e certamente

molto più commerciale senza per questo rinunciare ad utilizzare in modo non convenzionale una gran quantità di eventi sonori. E’ evidente sull’intera opera l’influsso dall'album Autobahn dei Kraftwerk, grande successo del 1974.

L’album è composto da quattro brani, due per facciata. Apre "Düsseldorf" un’omaggio alla sua città natale, un’affascinate  brano di tredici minuti molto ‘Kraftwerk’ che ti trascina come in una cavalcata per le strade di Düsseldorf. La seconda, "La Düsseldorf "genera nel nome un po' di confusione con la precedente ma è un pezzo ‘Motorik’ stringato e asciutto che inizia con un coro da stadio in stile Pink Floyd. Apre il lato B il loro grande successo commerciale in patria come singolo "Silver Cloud" uno strumentale dalla grande bellezza. Chiude "Time" un altro viaggio, un pezzo che cresce molto lentamente e si carica pian piano di ritmo guidato da un assolo di chitarra..

Come ultima annotazione l'elenco del personale contiene anche un "Nicolas van Rhein" alle tastiere, uno pseudonimo che Dinger avrebbe continuato a usare (a volte in modo falso) per il resto della sua carriera, anche se più comunemente scritto usando la versione olandese "Niklaus van Rheijn" dopo il trasferimento di Dinger in quel paese.

 
Tracce


Crediti
A1
Düsseldorf 13:17
Guitar, Vocals – Klaus Dinger
A2   La Düsseldorf 04:28
Keyboards, Synthesizer – Nikolaus van Rhein
B1
Silver Cloud 08:01
Percussion, Electronics – Hans Lampe
B2
Time 09:24
Percussion, Vocals, Synthesizer – Thomas Dinger





Bass – Harald Konietzko (B1 & B2)





Written-By – Dinger





Engineer – Konrad Plank





Producer – Konrad Plank, La Düsseldorf





Nova, 1976

Proposte di Ascolto (clic the pic)

yu1.jpg

 La Düsseldorf (full album)


2 - VIVA (1978)
 
lad2-1.jpg

Questo album decisamente più commerciale del suo predecessore era specificamente rivolto ai mercati esteri, in particolare UK e USA. Infatti la maggior parte dei testi sono in inglese (sebbene fossero presenti anche testi in francese, italiano e tedesco). Tuttavia, il successo internazionale previsto da Teldec si realizzò a causa del fallimento del distributore estero dell'etichetta.

In Germania ebbe comunque un buon successo ed il singolo Rheinita rimase al numero uno in alcune classifiche non ufficiali per oltre un anno.  Per i suoi testi è comunque un atto musicale politico contro il capitalismo che arriva direttamente durante gli anni in cui imperava la musica punk.

L’album si apre con due brevi brani "Viva" e "White Overhalls" (Tute Bianche) che si riferisce all’abbigliamento utilizzato dalla band nei concerti. Segue "Rheinita" che come Silver Cloud  è uno strumentale, dominato da melodie rapsodiche suonate in terze diatoniche. Il titolo del brano alludeva ai due grandi amori di Dinger: il Rhein (il fiume Reno) e la sua defunta ex-fidanzata Anita. La sezione centrale della canzone presenta un lungo assolo di pianoforte di Andreas Schell ; una nuova recluta nella band. Segue oltre un (inutile) minuto di canto degli uccelli di "Vogel". L’orecchiabile "Geld" (anche se il cantato in tedesco è un po' duro) chiude la facciata A.  La seconda facciata è interamente occupata da "Cha Cha 2000", che dura venti minuti ed esplora nei suoi testi la visione del paradiso di Dinger " dove l'aria è pulita / e l'erba è verde " E’ diventata nel corso degli anni il cavallo di battaglia del suo compositore.

 
Tracce


Crediti
A1
Viva 02:35
Bass – Harald Konietzko (tracks: A5, B)
A2   White Overalls
02:07
Drums, Percussion – Hans Lampe
A3   Rheinita 07:40
Keyboards, Synth  – Nikolaus van Rhein
A4   Vogel 01:30
Piano – Andreas Schell (tracks: B)
A5   Geld 06:23
Vocals, Percussion  – Thomas Dinger
B   Cha Cha 2000 20:01
Vocals , Percussion, Guitars – Klaus Dinger





Soundengineer – Hans Lampe





Produced, Recorded By, Mixed By – La Düsseldorf





Written-By – Dinger





Teldec, 1978

Proposte di Ascolto (clic the pic)

yu2.jpg

 VIVA (full album)


3 - INDIVIDUELLOS (1980)
 
lad3-1.bmp

La storia si ripete. Il successo porta problemi. Le sessioni di registrazione per il terzo album furono complicate dalle discussioni interne e dal suicidio di Andreas Schell a metà delle sessioni (che avrebbe dovuto avere un ruolo più prominente nell'album) 80 . La perdita di Schell fu un duro colpo e la copertina di Individuellos gli presenta un omaggio.

L'album non fu mai completato, in parte a causa della morte di Schell, e di conseguenza è realizzato in modo molto meno professionale. Come su Neu! 2 , Dinger decise di riciclare varie versioni della stessa canzone, con la melodia di Menschen presente in "Menschen 1", "Menschen 2",." Lieber Honig 1981", e suonata al contrario sia su "Sentimental" che su "Flashback." Le ultime tracce sono collage astratti di nastri, e dato che gran parte del secondo lato dell'album era dedicato a pezzi apertamente umoristici e giocosi, Come per Neu!2 non tutto il male viene per nuocere perché parte della critica lo considera intriso di una maggiore vena di sperimentalismo ispetto ai precedenti lavori. Chiude lo strumentale "Das Yvönnchen".

Il disco è stato il primo album di La Düsseldorf a contenere canzoni accreditate ad altri oltre a Klaus Dinger.

 
Tracce


Crediti
A1
Menschen 1 05:46
Written-By – Schell* (tracks: B4), Lampe* (tracks: B4)
A2   Individuellos 03:07
 K. Dinger* (tracks: A1 to B1, B3, B4), 
A3   Menschen 2 02:56
 Th. Dinger* (tracks: B1, B2, B4)
A4   Sentimental 04:24
Producer, Recorded By, Mixed By – La D.*
A5   Lieber Honig 1981 05:53
Teldec, 1980
B1   Dampfriemen 03:33

B2   Tintarella Di…* 04:40

B3   Flashback 03:52

B4   Das Yvönnchen 06:03


Proposte di Ascolto (clic the pic)

yu3.jpg

 Individuellos (full album)



Autore : Giorgio Gotti, Giugno 2024 - Archivi discografici: Taras