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ROLLING STONESStoria della copertina di Beggars Banquet |
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ll Disco I Rolling stones fedeli alla loro immagine ben costruita di ragazzacci di periferia misero a profitto questa nomea. Famosa la frase “Fareste uscire vostra sorella con uno Stones?” di qualche anno prima ed in chiave anti beatlesiana. In realtà erano amici e si frequentavano come tali. La celebre frase pubblicitaria del loro manager Andrew Loog Oldham fu ripresa dal Melody Maker, la rivista britannica più famosa dell’epoca. Il titolo del disco venne ideato dall'artista Christopher Gibbs, che stava decorando la casa di Mick Jagger a Chelsea, il quale suggerì di intitolare l'opera Beggars Banquet (Il banchetto dei mendicanti) forse in riferimento alla blasfema cena dei mendicanti presente nel film Viridiana del 1961, diretto da Luis Buñuel. |
Storia della copertina Originariamente destinato ad arrivare nell'estate del '68, a causa della disputa sulla copertina, l’Album Beggars Banquet uscì il 6 dicembre 1968. Il rifiuto di questa copertina da parte di entrambe le etichette Statunitensi ed Inglesi degli Stones viene imputata alla toilette. Solo due anni prima, la copertina dell'album di Mamas and the Papas If You Can Believe Your Eyes and Ears era stata ritirata dalla loro etichetta semplicemente perché nella foto un gabinetto si trovava accanto alla band. (>> vedi Copertine censurate > Mamas and Papas) |
Concepita dal designer
Michael Vosse, la copertina originale del disco raffigurava il muro di un lurido
bagno pieno di graffiti. Per la foto (opera di Barry Feinstein) venne utilizzato il
bagno di una concessionaria Porsche della zona di Los Angeles. Nonostante Jagger non accettasse censure, alla fine dopo sei mesi di braccio di ferro la band decide di pubblicare l'album con una copertina differente, somigliante ad un invito a nozze quasi del tutto bianca ad eccezione di un bordino dorato. (>> vedi Copertine censurate > Beggars Banquet) A proposito della storica contrapposizione Beatles-Rolling Stones, è curioso che solo un paio di settimane prima I Beatles avevano dato alla luce il loro famoso White Album. La copertina originale fu riproposta poi all'inizio degli anni '80. |
Da un’intervista del settembre 1968 di Jagger: «Abbiamo cercato di mantenere l'album entro i limiti del buon gusto. Voglio dire, non abbiamo mostrato l'intero gabinetto sulla copertina dell'album - che sarebbe stato volgare. Ci siamo limitati a far vedere solo la metà superiore! Due tizi della Decca Records, ci dissero che il coperchio del WC era terribilmente offensivo. A parte loro non ho trovato nessun altro che lo ritenesse così offensivo. Ho chiesto ad una persona di trovare qualcosa che potesse sembrare effettivamente offensiva sulla copertina, e mi disse che apparentemente solo il riferimento al "Sogno di Bob Dylan" poteva essere offensivo, e semmai nei confronti dello stesso Dylan... Ci esponemmo troppo in relazione alla pubblicazione della copertina dell'album. Anche io - per la cronaca - proposi una soluzione, quella di mettere il disco in una busta di carta marrone con la dicitura "non adatto ai bambini" e il titolo dell'album all'esterno. Ma non accettarono neanche questo.» |
La copertina |
Il fronte copertina |
>>per ingrandire |
Spicca,
sotto la scritta in rosso THE ROLLING STONES, la frase blasfema GOD
ROLLS HIS OWN !!, letteralmente "Dio arrotola il suo". |
Il retro copertina |
>>per ingrandire |
Sulle pareti Mick Jagger e Keith Richards hanno scarabocchiato i crediti dell'album e un sacco di battute più o meno censurabili. In basso a destra "Wot no paper!" e sopra disegnato un padulo. Se avete buona vista c'è di tutto!. |
La copertina interna |
Fu anche realizzato un servizio fotografico per una copertina alternativa.
Una foto di questo servizio fu utilizzata per la copertina interna. Autore delle fotografie fu Michael Joseph utilizzando come location il castello “Sarum Chase”, situato al n. 23 di West Heath Road ad Hampstead, a nord di Londra, dove aveva vissuto Frank O Salisbury pittore della società vittoriana. Qui gli Stones agghindati in abiti medieval-ottocenteschi come giullari di corte e mendicanti banchettano in un salone in mezzo a vari animali. |
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Autore : Giorgio Gotti, 27/11/2020 |