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GRAFICA / FUMETTI

Karel Thole

Il più grande illustratore della fantascienza italiana

Carolus Adrianus Maria Thole, noto come Karel Thole (Bussum (NL), 20/04/1914 – Cannobio, 26/03/2000), oltre ad essere stato un grande illustratore è ricordato come l'innovatore della grafica di fantascienza italiana..
kt1.png Iniziò la sua carriera nell’ambito pubblicitario ed editoriale Olandese. A 45 anni, nel 1958 si trasferisce a Milano, con moglie e quattro figli in cerca di miglior fortuna. Collabora inizialmente con la casa editrice Rizzoli, per poi passare nel 1960 alla Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1960 sostituisce Kurt Caesar nella realizzazione delle copertine de 'I romanzi di Urania', collana Mondadori, e questa sua produzione lo colloca come uno dei più originali artisti visionari di fantascienza. Negli anni ottanta per problemi alla vista è costretto ad abbandonare la sua abituale mole di lavoro.
Nel corso della lunga carriera, la sua produzione è stata notevolmente vasta. Dagli anni Quaranta collaborò con oltre cinquanta editori, illustrando libri e riviste prestando la propria collaborazione anche per The New English Library, Ibm, Wilhelm Heyne, Daw Books e Ace Books. Nel 1982 disegna l'illustrazione della copertina del 33 giri di Antonello Venditti Sotto la pioggia.
Uno dei suoi figli fu l'attore comico e cabarettista Ernst Thole attivo in Italia tra gli anni settanta e ottanta e purtroppo prematuramente scomparso a soli 35 anni.
La sua prima copertina per Urania è quella del numero 233, pubblicato il 3 luglio 1960, mentre l'ultimo numero con una sua copertina è il numero 1330 del 1998.
kt3.jpgE’ stato il più grande illustratore della fantascienza italiana: le sue copertine sono diventate un punto di riferimento per almeno due generazioni di lettori. Eppure quando accettò il lavoro di illustratore per Urania alla Mondadori era assolutamente digiuno di fantascienza, anzi non sapeva nemmeno cosa fosse.
 Nei suoi famosi “tondi” grazie al suo eclettismo tecnico esprime uno suo stile pittorico gotico, metafisico ed onirico con numerosi riferimenti al surrealismo di Dalì, uniti a volte ad ammiccamenti anche al mondo dell’hardboiled americano. La sua arte influenzerà tutta la grafica musicale del progressive italiano degli anni Settanta.
La sua opera è indissolubilmente legata alla collana di fantascienza Urania che negli anni in cui ne illustrò le copertine raggiunse il suo periodo di massimo splendore anche grazie al grande impatto suggestivo delle sue rappresentazioni visive, potenti immagini affiorate dalle profondità dell’inconscio, atmosfere inquietanti ed incredibili suggestioni.
L’artista, che non aveva alcun interesse specifico per la letteratura di fantascienza, non sapeva affatto di cosa parlasse il romanzo che stava copertinando. Illustrava partendo dal titolo e da un paio di righe scritte dalla redazione. E questo ‘distacco’ è probabilmente il motivo del suo straordinario lavoro perché nelle sue opere esprimeva la sua visione del mondo, le sue suggestioni, le sue paure ed i suoi incubi. E non importa se spesso le copertine erano associate a romanzi di qualità discutibile: il suo lavoro da solo valeva l’acquisto perché guardando le copertine, ancor prima di leggere la storia contenuta nelle pagine del libro, si varcava una porta che conduceva in un mondo diverso.
Dietro questo apparentemente placido olandese c’era un’inquieta coscienza, attraversata da antiche ferite e da terrori non del tutto guariti (aveva vissuto sia la I° che la II° guerra mondiale) che esprimeva attraverso i mondi, i mostri e gli alieni illustrati in decine di sfumature, forme e colori differenti sulle più di 700 copertine per Urania. Per questo spesso viene giustamente accostato a Hieronymus Bosch, il pittore fiammingo di così tante visioni infernali. Definizione che Thole avrebbe sicuramente rifiutato perché insisteva ad ogni occasione nel definirsi un illustratore, uno che lavora su commissione, non un pittore.
Era anche autoironico: arrivò a raffigurarsi morto, con due garofani neri tra le dita, nelle tavole del ciclo orrorifico Le Primavere del Mostro.


Galleria di alcune delle sue opere


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copertine di URANIA
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a sinistra la prima copertina di Urania (N.233, 3 luglio 1960) e a destra l'ultima copertina di Urania (N.1330, 1 marzo 1998)
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Non solo Urania : per l’americana Ace Books che pubblica con il titolo The general zapped an angel un’antologia di nove racconti del modesto Howard Fast, Thole realizza una delle sue copertine più famose. Surrealismo puro.

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Autore : Giorgio Gotti, Nov.2024