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TARKUS

un capolavoro del rock che diventa musica classica


KEITH EMERSON - parte quarta


Indice Articoli
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La suite 'Tarkus', presente come unico brano di circa 20 minuti, sulla facciata A dell'album eponimo del 1971, costituisce una delle massime espressioni dell'attività compositiva ed esecutiva di Keith Emerson, risalente ai tempi dell'inizio della sua partecipazione al trio Emerson, Lake & Palmer, ed è nata con la collaborazione di Greg Lake, che ha scritto tutte le liriche della suite oltre che la musica per uno dei movimenti,  'Battlefield'.

 

Si tratta di una storia di guerra e conquista: Tarkus è un essere ibrido, metà armadillo, metà carro armato e ognuno dei sette movimenti della suite mette in scena una fase della sua epopea, dalla nascita, alle battaglie, fino alla sua sconfitta. La bellissima e particolare copertina, disegnata dal pittore e grafico inglese William Neal, illustra tutte le vicende di questo essere, ambientate in una non meglio definita era post-apocalittica.

(vedi >>>> articolo nella sezione copertne).
Tarkus, il cui nome deriva da un amalgama fra 'tartaro' (una sorta di inferno nella mitologia classica) e 'carcassa' (termine che richiama distruzione e morte) nasce da un uovo che si schiude alle pendici di un vulcano attivo ('Eruption'); si scontra in battaglia, nel deserto, con alcune creature a lui simili, ibridi di animali e macchine: un ragno corazzato con protuberanze simili a torri ('Stones of Years'), uno pterodattilo a forma di jet militare ('Iconoclast'), un grillo dotato di corazza e missili ('Mass'). Su tutti riesce ad avere la meglio, ma alla fine incontra un essere che ha le sembianze di un leone con la testa di uomo e una enorme coda di scorpione ('Manticore'): durante il combattimento ('Battlefield'), il pungiglione sulla coda si conficca nell'occhio di Tarkus, il quale, ferito e sconfitto, si tuffa in mare ('Aquatarkus'). Ma dopo l'agonia, magistralmente rappresentata da un lungo assolo di Moog su una base ripetuta a tempo di marcia che va sfumando, il finale della suite riprende il vigoroso tema del primo movimento ad indicare la rinascita di Tarkus, che si trasforma in una invincibile creatura acquatica.

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Sulla genesi della suite, Emerson ha dichiarato: “Conosco le preferenze di Carl e Greg, e nel caso di Tarkus, Carl rimase molto colpito dalle diverse indicazioni di tempo. Mi disse che gli sarebbe piaciuto fare qualcosa in 5/4, gli risposi che ci avrei lavorato, e partii da lì a scrivere Tarkus. Greg non era molto convinto all'inizio. Secondo lui il pezzo era troppo strano. Ma decise di provare e poco tempo dopo anche lui lo avrebbe amato.”

In tutta la suite, prevale la performance, sempre a livelli virtuosistici, di Keith Emerson, che suona principalmente l'organo Hammond, usato molto spesso con registro acuto e percussivo, iper-saturato e filtrato dall'amplificatore Leslie, con il suo effetto rotativo. Suona anche il sintetizzatore Moog, in vari iconici passaggi, come in 'Eruption', nella linea melodica che ricorda un barrito animale, o in 'Aquatarkus', nel travolgente assolo finale. Il pianoforte viene usato un po' dappertutto in sottofondo, per sottolineare l'andamento armonico, come, ad esempio, nei larghi accordi di 'Stones of Years' e 'Battlefield'. Greg Lake oltre a cantare magnificamente (tutti i testi sono scritti da lui), suona principalmente il basso, ma anche la chitarra, in particolare quella elettrica in 'Battlefield', unico movimento interamente composto da lui, una suggestiva ballata che si discosta, ma in modo piacevole, dal resto della suite.Carl Palmer esprime tutto il suo virtuosismo suonando la batteria e, in qualche occasione, il gong.

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La seconda facciata dell'album contiene brani e canzoni che nulla hanno a che vedere con la storia del nostro Tarkus: si tratta di pezzi composti ed eseguiti nel tipico stile EL&P, dove viene messo in risalto il virtuosismo tecnico dei tre e la bella voce di Greg Lake, in  'Bitches Crystal' e 'A Time and a Place'; oppure l'impostazione classica e il parossismo ritmico nella mini-suite 'The Only Way'-Infinite Space', ispirata a Bach; oppure 'Jeremy Bender' e 'Are You Ready Eddy?, due brani del tutto dimenticabili, a metà strada fra Honky Tonk e Boogie-Woogie.


emerson.jpgA proposito di contaminazioni fra musica rock e musica classica, Tarkus (la suite) è uno dei pochi brani della storia del rock che ha fatto il cammino inverso, ossia che è di fatto diventato un brano di musica classica, interpretato in concerto da pianisti classici,  arrangiato per orchestra sinfonica e su cui sono state scritte anche tesi di laurea. La suite è, di fatto, strutturata come un brano di musica classica contemporanea in sette movimenti e rappresenta, al massimo livello, lo stile compositivo di Emerson, basato su ostinati (brevi frasi ripetute), ritmi compositi, molteplicità armoniche e melodiche, non di rado di stampo jazz, in cui la difficoltà tecnica e interpretativa rimane un elemento costante.
Con la suite 'Tarkus', Keith Emerson ha creato un'opera sui generis che ha contribuito a dare il via alla stagione progressive dei primissimi anni 70 ma è andato ben oltre, definendo un nuovo canone in cui musica rock e musica classica possono finalmente convivere a pari livello.

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Tarkus - Emerson, Lake & Palmer (1971)


TARKUS – Piano solo (Live)


Analisi di Tarkus da parte del compositore Douglas Helvering


Autore : Stefano Sorrentino, dicembre/2023